Conclusione 19° corso di archeologia e calendario Archeo Arci 2019
Pubblicato: 04/12/2018
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Buona sera
Un tema oggi che, nelle lezioni Archeo Arci. ha sempre trovato spazio e suscitato grande interesse: I Templari, la loro presenza in Sardegna, i loro misteri.
La lezione ha per titolo: La Chiesa di San Pietro delle immagini a Bulzi. Risultati delle recenti indagini archeologiche.
Si è scritto: “Ci sono luoghi dove sembra che davvero il tempo si sia fermato. Uno di questi luoghi si trova nella verde campagna di Bulzi, nel cuore dell’Anglona. Dove sorge la stupenda chiesa medievale di San Pietro delle Immagini o Su Rughefissu, come nella tradizione popolare. Un luogo che, forse grazie al silenzio irreale che regna intorno, appare ancora oggi quasi magico e misterioso”. In questo luogo ci porta il Dottor Domingo Dettori, archeologo, laurea e specializzazioni alla Sapienza di Roma e soprattutto un vastissimo curriculum di scavi in Sardegna, Italia e all’estero.
Posso dire per terra e per mari. Posto che ha seguito scavi subacquei dal lago di Bolsena all’Asinara. Suoi lavori li troviamo da Tergu, a San Gavino di Portotorres, a Viddalba e tanto altro.
Mi piace sottolineare la capacità sua e degli archeologi sardi di immergersi nel presente: consulente archeologo, della SAIPEM per la centrale a Biomasse di Portotorres, di Abbanoa per la condotta idrica Castelsardo Aglientu, di ANAS per la 125 nei dintorni di Tertenia.
Un avanzamento epocale nella tutela dei beni archeologici e di questo anche gli archeologi vanno ringraziati.
Prima di darle la parola, consentite, in conclusione del 19° corso, questa è l’ultima lezione, di ringraziare voi tutti e tutte. Senza la vostra tenace curiosità, a Nuoro, questo sarebbe il solito grigio novembre. Attenti, precisi e solerti come sempre, i Soci dell’Associazione Archeo Arci. Sempre dietro “dietro le quinte”.
Generosi e disponibili i docenti, gli archeologi, gli studiosi, Gian Luigi Marras , il funzionario archeologo della sede Soprintendenza di Nuoro, Stefano Giuliani del Polo Museale, in mezzo a noi per tutto il ciclo delle Lezioni, il Dottor Paolo Piquereddu e la Dott.ss Bullita della Biblioteca Satta, il tecnico onnipresente Pasquale Mereu, Tarcisio Agus del parco geominerario e tutti quelli che hanno in qualche modo messo la firma e non solo, su queste settimane.
Avendo davanti la locandina, mi viene da dire, che senza una regìa precisa, tutte le lezioni sono tra loro legate da un filo di obiettivi e di ricerca storica e attuale.
Dagli Shardana, ancora più mito che realtà scientifica, come ci è stato detto, che hanno esportato dalla Sardegna capacità e tecnologie guerresche, all’Isola che è stata sempre teatro di accoglienza o di invasioni. Le miniere con i dannati “ad metalla” o le grandi compagnie straniere per lo sfruttamento tecnologico, ai Fenici, Punici, Romani nella Nora del Sud, ai Villanoviani nell’Isola di Tavolara, ai grandi monasteri e monaci d’importazione che hanno segnato la vita del medioevo sardo.
In mezzo la civiltà nuragica, con il suo carico di importazioni – esportazioni, a Santa Barbara di Bauladu e Cobulas di Milis, con Maisola.
Mi piace concludere con Rubens D’Oriano: “Noi non siamo eredi dei nuragici, noi siamo figli e forgiati da tutte queste storie di genti, di popoli, di culture varie che vivono dentro il nostro DNA. Per questo dobbiamo coltivare il sentimento profondo dell’apertura e dell’accoglienza”.
Grazie, buon fine anno, arrivederci presto.
Tina Santoni
Calendario Archeo Arci 2019 (pdf - 2580KB)